Per la serie “Converszioni”, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Campania, Un excursus fra leggende, vicoli, antichi mestieri, voci, nobili, lazzari e lazzaroni: una Napoli vista attraverso gli occhi di una napoletana doc che ha sempre amato la sua città, ma anche aspramente criticata ed in alcuni momenti odiata; una Napoli, in parte sconosciuta, dove miti, leggende, fantasmi e realtà si fondono in un tutt’uno dando voce ad una città unica, buona e cattiva allo stesso tempo, pulita e sporca, scaltra e ingenua. Un mix di contraddizioni, una metropoli moderna ma anche pregna di vecchie abitudini, superstizioni, culti, leggende e fantasmi che ancora oggi vagano indisturbati per i vicoli del centro storico, un popolo eterogeneo che si vanta degli antichi albori ma spesso elude la quotidianità. Contraddizioni, ironia, filosofia, creatività, inventiva, arte di arrangiarsi hanno arricchito, ma spesso anche impoverito Partenope, la stessa Partenope che con il suo canto ammaliava i marinai per poi sedurli e abbandonarli in mezzo al mare in balia di se stessi e del proprio destino. Ecco, in queste ultime e poche righe è sinteticamente descritta Napoli: ammaliatrice, seduttrice e pericolosa.